Il Presidente CIA, Scanavino ha inviato una lettera al coordinatore degli assessori regionali all'Agricoltura: "Ci sono produttori che nelle aree di montagna, in alcune pianure con particolari condizioni climatiche, pur realizzando alimenti di eccellenza anche Dop, sono tagliati fuori dai premi. Questa anomalia andrebbe superata".
Troppi produttori italiani non accedono ai pagamenti accoppiati della Pac per il settore del latte. Questo perché il Decreto Dipeisr 1566/2015, all'articolo 5, contiene alcuni vincoli sui "requisiti di qualità". Questa norma andrebbe ridiscussa perché i parametri utilizzati, per l'ammissibilità ai premi, non tengono conto di alcuni fattori climatici e territoriali che intervengono sulle caratteristiche del prodotto ottenuto. Questo è un passaggio della missiva che il presidente della Cia-Agricoltori Italiani Dino Scanavino ha inviato a Leonardo Di Gioia, il coordinatore nazionale degli assessori regionali all'Agricoltura, che proprio in questi giorni si incontreranno per discutere delle problematiche del settore primario e delle evoluzioni delle politiche comunitarie connesse.
I requisiti contemplati dalla norma -scrive Scanavino a Di Gioia- e che non sono indicatori imprescindibili della qualità intrinseca del latte, risultano però spesso difficili da raggiungere nelle aree di montagna anche caratterizzate da prodotti Dop di eccellenza, ma pure in zone di pianura, specie con particolari condizioni climatiche.
E' fondamentale invece -conclude il presidente della Cia nella lettera- che questi pagamenti supplementari, previsti dalla regolamentazione comunitaria per eventuali settori in difficoltà, siano corrisposti a tutti i produttori in regola con le normative cogenti, eliminando vincoli che finiscono per penalizzare alcune tipologie di aziende, in evidente contraddizione con gli obiettivi di politica agraria unanimemente condivisi.